Il ricordo della scuola don Carlo Costamagna

librettonatale2010martaMarta ha lasciato un segno in tutti gli ambienti che ha frequentato. La scuola don Carlo Costamagna di Gallarate, dove ha insegnato quale docente di sostegno, le ha dedicato un libretto consegnato agli alunni durante il Natale 2010, poco dopo la sua morte, avvenuta nell’ottobre di quell’anno.

L’opuscolo contiene una lettera spedita da Marta a padre Aldo poco prima del Natale 2009, i testi delle omelie di don Pino e don Giuliano, pubblicate  anche sul libro Voglio tutto, e poi, in fondo, le riflessioni degli alunni di Marta, bellissime e commoventi.  Le riproponiamo qui, insieme ad una lettera spedita dalla prof.ssa Paola Locati a Repubblica, mentre in fondo trovate il link alll’opuscolo  intero, che la scuola ci ha inviato in pdf.

 

Lettera della Prof. Paola Locati a un giornalista di “La Repubblica” (21ottobre) che si interrogava, con osservazioni amare e scettiche, sul dolore degli uomini e la bontà di Dio.

Non sono un’esternatrice, non ho mai scritto ad un giornale, ma non posso tacere di fronte a ciò che ho appena letto in una lettera riguardo alla vicenda di Marta. Ho avuto la fortuna di passare con lei molto tempo in questi due anni: lei era insegnante di sostegno nella classe in cui insegno. Quello che l’ha sempre caratterizzata, sin dal primo momento in cui l’abbiamo conosciuta, sono stati il suo sorriso, la sua gioia di vivere, l’allegria e la serenità che sapeva comunicare. Non ha subito la malattia, ha sempre lottato per guarire, sottoponendosi a tutte le cure possibili. Ha sempre avuto speranza, e questo le dava gioia e forza. Non l’abbiamo mai sentita lamentarsi; è sempre venuta a scuola, anche con i piedi fasciati per le piaghe, anche quando le terapie la fiaccavano; ma quando era vicina ai suoi ragazzi aveva sempre un sorriso, un’attenzione speciale. A un certo punto tutto questo, come ci ha spiegato, si è tramutato in grazia… Ma avete capito proprio male se pensate che per grazia intendesse la malattia. No, la grazia è la certezza del bene, la certezza che, qualsiasi cosa ti possa accadere, è perché quello è il compimento del tuo destino. Marta ha chiesto fino agli ultimi mesi il miracolo della salute, ma ha anche saputo dire: “Sia fatta la Tua volontà”. Nessuno desidera il male, nessuno pensa che Dio possa gioire del male dell’uomo. La realtà però è inconfutabile: il male esiste, la morte c’è, ed è inevitabile. E’ nella nostra libertà accettare o maledire. A volte, per grazia, ci capitano vicino questi angeli, testimoni di in un modo migliore di vivere la vita, e di vivere anche il dolore. Sono testimoni di gioia, di un cristianesimo che ci rende la vita più bella e più piena quaggiù, che ci dà il centuplo qui e ora, e non solo nell’eternità.

Pensieri tratti da brevi composizioni degli alunni della classe 3D – 12 ottobre 2010

  • Marta, sei stata al mio fianco come un angelo custode e ora che conosco i tuoi sacrifici, capisco che tu sei molto speciale. Mi hai aiutato per due anni interi, illuminandomi la strada davanti a me. Mi manchi, vorrei vederti almeno un’altra volta, ma so che tu ora sei in un’eternità di luce. Un giorno io ti rivedrò, ne sono sicuro.
  • Cara Marta, non so cosa dirti, ma avrei tanta voglia di vederti per stare insieme a ridere e scherzare e anche per essere aiutato da te nei momenti di difficoltà. Io ti volevo venire a trovare all’ospedale, ma non si poteva, io chiedevo sempre alle insegnanti come stavi, io volevo venire al funerale, ma non è stato possibile. Quest’anno per noi è molto difficile perché ci sono gli esami e poi, senza di te, siamo tristi. Mercoledì ci sarà la Santa Messa per te: io verrò di sicuro. 
  • Io non riesco a rispondere alla domanda: “Perché proprio la Marta ci doveva lasciare in questo modo?”  So però che conserviamo grandi ricordi di lei nel nostro cuore e per questo dobbiamo essere contenti. Siamo fieri di averla conosciuta.
  • La cosa che la Prof. Marta mi ha trasmesso in questi anni è stata la voglia di vivere. Ora che non c’è più, mi vengono in mente le tante volte in cui la mattina mi alzavo e, sbuffando, andavo a scuola e non vedevo l’ora di tornare a casa. Le cose sono cambiate da quando è iniziato l’anno scolastico e ho saputo della grave malattia della Prof. Marta, del fatto che lei veniva a scuola senza lamentarsi, anche se avrebbe avuto tutte le giustificazioni possibili. Ora riesco a trovare di più la forza per vivere bene e ne sono contenta, anche con le mie sofferenze (assolutamente non paragonabili a quelle della Prof. Marta). Inoltre la certezza che lei aveva riguardo alla vicinanza del Signore, la sua profonda fede mi hanno fatto cambiare. Alcuni potrebbero passar sopra a queste cose, ma io voglio vivere proprio così, con la certezza che Dio è a fianco a me e mi vuole bene. Vorrei vivere ogni giorno senza che le cose passino inosservate. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma questo è quello che più mi è rimasto di lei e mi ha cambiato.
  • Della Marta ricordo che aveva tanta dolcezza. Ricordo alcuni intervalli: tutti si alzavano per chiacchierare tra loro, io mi alzavo per andare vicino a lei e le dicevo che avevo paura per qualche verifica. Lei mi confortava sempre. Quando ho saputo che era morta, mi è venuto un macigno sul cuore. Adesso per me Marta è ancora vicina, sento che soffre insieme a me.
  • Quando penso alla Marta, rimango senza parole. Era una specie di sorella per noi perché con lei ci confidavamo, le parlavamo delle nostre tristezze e delle cose belle e io credo che noi, la scuola e tutti gli amici eravamo come la sua batteria: le davamo la carica, ma anche lei dava la carica a noi e ci sosteneva.
  • In questi giorni mi dico spesso che vorrei aver parlato di più con la Marta, vorrei averla conosciuta di più. Vorrei aver capito come vivesse questa sua malattia e vorrei aver cercato di aiutarla. Ancora quasi non ci credo che la Marta non ci sia più, mi sembra una cosa impossibile. La vorrei ancora qui, in questa classe, con me. Spero che mi aiuti a vivere la scuola come la viveva lei, con gioia. Io, se fossi stato al posto della Marta, sarei stato arrabbiato con tutti, avrei trovato ingiusto quello che mi accadeva, invece mi ha colpito la sua grande fede, una fede che mi piacerebbe avere.
  • Cara Marta, ti sto pensando in questo momento e quello che più mi ricordo di te è la tua positività, la tua voglia di vivere, il tuo sorriso… Mi hai insegnato molte cose e per questo ti ringrazio. Adesso so che non bisogna mai lasciarsi andare e che la vita va vissuta al meglio perché è una grandissima possibilità di amare e di essere felici. Sei un grande esempio per tutti noi perché non ti sei mai arresa, neanche nei momenti più difficili. Sei rimasta con noi fino alla fine dell’anno e ancora adesso ci sei. Sei una persona unica e irripetibile.
  • Dentro di me, si celano i ricordi che hanno segnato di più la mia vita. Ognuno di questi ricordi è qualcosa di speciale che conservo con cura. Pensando a te, ricordo la gioia di vivere nel Signore e capisco quanta voglia di amare e quanta grinta ci vogliano per vivere la Vita.
  • Cara Marta, la prima volta che ti ho visto, quello che mi ha colpito di più è stato il tuo bellissimo sorriso. Ora mi mancano i tuoi consigli e i tuoi abbracci. Marta: io non ti dico “addio”, ma ti dico “arrivederci”. So che mi sosterrai ogni volta che ne avrò bisogno.
  • Cara Marta, tu sei stata tanto importante per me: mi hai visto piangere, mi hai visto sorridere, mi hai aiutato tanto e sei stata tanto paziente. Grazie a te, ho imparato a lottare. Grazie per aver fatto parte della mia vita. Tu hai lasciato un’impronta nella mia vita e nel mio cuore. Grazie, ti vorrò sempre bene.
  • Quante volte sto a guardare i minimi particolari che non contano. Ora mi viene da pensare che la vita è piena di misteri. Questo weekend è stato colmo di domande, di perché, di incertezze… volevo dimenticare, ma non è possibile davanti a un mistero così grande. Marta ci voleva bene e questo non si può cancellare. Quando sorrideva, diceva tutto! Non dimenticherò il suo sguardo buono e intelligente e i suoi occhi azzurri pieni di dolore, ma anche di dolcezza.
  • Grazie dei tuoi insegnamenti, grazie per la voglia di vivere, di non fermarsi davanti alle difficoltà, di proseguire sempre, anche controcorrente, se necessario… Ora tu vedi il dolore dei tuoi genitori, dei tuoi amici, di noi tutti e anche il mio… Siamo come pensosi perché sappiamo che sei stata chiamata da Lui! Tutta la 3D ti vuole bene.
  • Cara Marta, non mi sembra ancora vero che tu non ci sia più. Mi ricordo che, quanto ero triste, tu mi consolavi, quando ero in ansia, tu mi aiutavi a combatterla. C’erano brutte giornate in cui tu mi tiravi su di morale; quando io non avevo idee per svolgere alcune verifiche, tu mi aiutavi a pensare. Non riesco proprio ad accettare di aver perso una persona a me così cara. E non so come tu sia riuscita a sopportare i mali che avevi e intanto vedere noi che ci divertivamo, ridevamo ed eravamo contenti di stare in compagnia. E’ stata una fortuna averti conosciuta e averti avuta accanto in questi due anni.
  • Mi ricordo un giorno: stavo facendo una verifica e avevo difficoltà in una risposta. Tu sei venuta da me e mi hai aiutato ad arrivarci; eri sempre sorridente e paziente con noi. Quando entravamo in classe, ci accoglievi con un sorriso e spesso ci chiedevi come stavamo. Io guardo il tuo posto vuoto, sento la tua mancanza, mi pongo tante domande e poi mi dico: “Se la Marta è salita in cielo è perché Gesù ha deciso così, nessuno di noi può dire il perché”. Ed io la tua forza e il tuo coraggio li voglio prendere come esempio per andare avanti e non arrendermi. Per ora rimani il nostro angelo custode che ci guida verso il bene.
  • Io non me ne sono mai resa conto prima, ma tu sei sempre stata l’angelo della nostra classe. Tu ci sei sempre stata: ci hai aiutato ad affrontare le nostre angosce, le nostre paure, le nostre insicurezze, sia quelle riguardanti la scuola, sia quelle riguardanti la vita. Non potremo mai e poi mai dimenticarti: sei stata una vera amica.
  • A noi della 3D è stata donata una guida, una luce, è stato donato un lampo di luce infinita. Manca però qualcosa: la gioia non è completa durante la nostra navigazione, ma si completerà quando sbarcheremo nel porto promesso. Marta, tu ci hai insegnato a lottare per non incagliarci contro gli scogli, ci hai insegnato ad amare e a desiderare l’incontro con Colui che verrà ad accoglierci alla fine della navigazione, ma che è con noi da sempre.
  • Spesso mi chiedo se la vita, le buone azioni vanno veramente vissute fino in fondo, se vale veramente la pena di impegnarsi e di lottare. Ripensando alla Marta, mi viene in mente che lei soffriva moltissimo e io l’avrei compresa se, durante la mattina a scuola, fosse scoppiata in lacrime, ma lei, oltre a non piangere, ci nascondeva il suo dolore, era talmente premurosa che non voleva che noi soffrissimo vedendola soffrire. Io ho la vita e sono sano, eppure spesso mi lamento e mi rattristo. Allora, ripensando alla Marta, dico che… sì, bisogna vivere con degli ideali e degli scopi grandi che lascino una traccia anche dopo la morte, una traccia indispensabile nella difficile strada della vita.
  • Cara Marta, mi ricordo quando io e le mie compagne venivamo in fondo all’aula, da te, per parlare e scherzare. A volte ti vedevamo un po’ pallida, oppure un po’ stanca, ma non ci soffermavamo su questo e continuavamo a parlare di noi. C’erano giorni in cui non ti vedevo in classe, però non mi domandavo il perché della tua assenza, ma adesso che so il motivo, ho capito che eri una persona assolutamente speciale. Eri sempre allegra, pronta a trasmetterci la voglia di vivere, di conoscere, di porci delle domande. Mi sento onorata di averti conosciuta: nessuno avrebbe potuto essere come te. A noi hai insegnato molto, ho capito che non mi devo lamentare per ogni piccola cosa… tu resterai sempre nel mio cuore e questo mi darà la forza di continuare anche se faccio fatica. Grazie per averci fatto capire che la vita è bella e bisogna viverla con tutto il cuore, fino in fondo.

pdf del libretto per il Natale 2010, dedicato a Marta

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